Cinefilo urbano indistinto.
"Viva il cinema sia novizio che
di restauro, l'importante
è che del cinema
abbia l'anima."

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Prince of persia


Poco da dire sulla storia, abbastanza originale e scorrevole, anche se in alcuni tratti si percepisce subconsciamente un effimero senso di leggero deja vu.
Il punto forte del film sono ovviamente gli effetti speciali, il cui livello di spettacolarità è davvero lodevole; si fondono con le vicende, dandogli un immenso surplus e rendendone quasi ammaliante la visione.
Quasi però; Perchè la formula magica, cinefilicamente parlando, non funziona appieno; causa le scene d'azione si originali ma che difettano sempre di un qualcosa; causa i dialoghi, volti giustamente e in buona parte a rendere appetibile il film su base ironica, ma la cui efficacia è troppo discontinua.
Ottime invece le performance attoriali, impossibile non citare un Jake Gyllenhaal più che mai a suo agio come principe dastan, e soprattutto Alfred Molina, che ci offre un interpretazione davvero esilarante.
Vista però la presenza di Bruckheimer si sperava di ripercorrere le orme dei fasti di pirati dei caraibi: obbiettivo raggiunto, ma solo in minima parte.
Si spera però che per il, sicuro, secondo capitolo tutti i tasselli del mosaico persiano verranno calibrati a regola d’arte per arrivare a quel risultato che questo capitolo con una leggera sbirciata ha concesso solo di intravedere.

Cinderella man

Cinderella man racconta la vera storia morale e sentimentalista di jim braddock, che negli anni 30, logorato dalla crisi della borse di wall street e dalla sfortuna nel boxare, costretto a lavorare duramente come scaricatore di porto, una volta avuta una seconda chance nel pugilato la sfrutta a pieno laureandosi campione mondiale dei pesi massimi.
L'etica del film, i dialoghi mai banali, gli ideali che caratterizzano i personaggi, la dimostrazione dell'esempio che se non si molla si raggiungono i successi meritati dalle proprie forze fisiche e intellettuali, le scene strappalacrime, l'interpretazione a cinque stelle di renee zellweger ma sopratutto di russel crowe, il fatto che è un film che ti coinvolge in ogni suo momento e che davvero ti trasmette e insegna non molto,ma di più.E se si decide di vederlo,  meglio armarsi di fazzolettini.
E'  da vedere perchè è un film vero; ha la stoffa da Colossal; gioca alla roulette russa con i tuoi sentimenti e i tuoi valori; è un fantastico catalizzatore per il tuo buonsenso! Per chi non conosce gli effetti della crisi mondiale del 1929...in questo film indirettamente ne vengono mostrate alcune sfaccettature; Russel crowe non si è mai visto cosi poco grasso!

Wall street il denaro non dorme mai

dopo il prologo di cui già avevamo conoscenza, merito del trailer, ha inizio il secondo capitolo dei due film diretti sapientemente da O. Stone e interpretati sopraffinamente da M.Douglas..
cosa si può dire di un film che merita come minimo una valutazione da nove? bè tutto il bene possibile ovvio.. la trama è piuttosto complicata e l’uso di termini da economista non semplifica questo aspetto, ma dubito che, dato il background del film, nelle sale si siano presentate persone a ciò impreparate. i personaggi hanno una grande e credibile caratterizzazione e sono interpretati davvero intensamente dal cast attoriale (in primis Douglas, Wallach e la Mulligan, ma anche tutti gli altri, da Leboeuf a Langella a Brolin)..
la fotografia del film è affascinante.. mio personale commento (un po informale) trovo simpatico l’uso del perimetro dei grattacieli per amplificare l’aspetto dei grafici di finanza e borsa..
il film è inoltre denso di frasi e modi di dire, si retorici, ma in una maniera di grande impatto, veritieri, e insomma stiamo parlando di quella retorica non fine a se stessa, ma giusta che dona alle parole, nel loro insieme, di grande valore.. citazione d’onore sulla figura di “Gordon Gekko” (anche il virgolettato è d’onore).. il personaggio dopo la lunga prigionia sembra cambiato per davvero e volto a ribaltare la sua vita in tutto e per tutto.. poi invece ritorna il vecchio super squalo tutto dedito alla sua finanza.. scopriamo però a fine film che, si rimane il più grande nell’insider trading, ma che in fondo un po’ è cambiato davvero, in favore soprattutto degli ideali famigliari..
a differenza del primo capitolo, che si era rivolto alla finanza di wall street in senso ampiamente generale, “wall street- il denaro non dorme mai” invece si concentra solo sugli eventi che hanno riguardato genesi ed evoluzione della crisi economica mondiale dei recenti anni passati, e gli rappresenta con una veste cinefila ben riuscita ed anche di stile ed interessante ..
non so perchè ma poi il finale mi ha lasciato con un senso di possibile “new sequel”.. chissà quindi che il più che bravo regista non ci riserverà un nuovo capolavoro su G. Gekko e le su azioni nel mondo dell’alta finanza.. non mi resta che attendere impaziente!

Remember me

Ci sono film che fin dall’inizio attirano la tua attenzione e fanno crescere in te un  certo tipo di senso di interesse, senza pero allo stesso tempo raggiungere un livello superiore di  intrigo e fascino ma conquistandosi comunque un giudizio tutto sommato positivo da parte dello spettatore; poi pero ecco che il film inizia a presentarti una certa serie di spunti (un’immagine, una battuta, un piccolo evento, un messaggio, il finale ...) alcuni innovativi e altri non, ma tutti favorevolmente di grande rottura e  di grane impatto e che fanno esplodere in te una profonda ammirazione..sono spunti non particolarmente frequenti (nella circostanza direi sei o sette) ma mi hanno in assoluto convinto e portato a considerare Remember me non solo come un film da una spanna e poco più oltre la sufficienza, ma anzi un piccolo capolavoro (in senso lato e non solo dei film a baso budget)..
In buona sostanza la trama si presenta come la tipica evoluzione degli intrecci interpersonali tra famigliari, amici e dolce metà, con protagonista Tyler, ragazzo che vive ormai da pò, un momento della sua vita strano, quasi atarassico, per via degli strascichi che si porta dietro dopo la morte di suo fratello.. in fondo però non vive il ruolo del protagonista da solo, perché  questo alla fin fine è un film corale e assieme a lui si ritagliano una posizione di rilievo tanti altri (padri autoritari e intimidatori, un amico svalvolato, una sorella timida e fantastica ecc) e in particolar modo Ally che Tyler conosce non proprio per caso e che diventerà  per lui un fondamentale punto di riferimento..
Particolare che poi non ho potuto evitare di notare è la fortissima volontà di Robert Pattinson di scostarsi ad ogni costo dal tipico modo e canale recitativo con cui ha trasposto sullo schermo Edward Cullen.. su quest’aspetto devo dire che ha centrato il bersaglio, anche se con il minimo risultato attendibile, perché è evidentissimo che i passi avanti che questo ragazzo deve compiere nel campo della recitazione sono ancora tanti, ma il tempo e la passione per farlo giocano in suo favore..
Impossibile poi non parlare del finale, un vero tocco di classe, un qualcosa di quasi sconvolgente e travolgente, una grande perla che lo spettatore, nonostante le quasi due ore di visione, non potrebbe mai arrivare ad aspettarsi; insomma una perla di prestigio con cui il film autografa il suo essere capolavoro.

Innocenti bugie

Bello, inesauribile, audace e molto molto divertente… se fossi costretto a recensire “innocenti bugie” con un micro-sintesi non potrei trovare parole più calzanti!
Già il trailer prometteva bene..ma il prodotto targato cruise non solo non ha tradito le speranze che in esso riponevo.. anzi è riuscito a oltrepassarle con un margine di buon spessore..
Premessa va fatta che è un film che va visto sconnettendo il cervello e facendosi trascinare, quasi subconsciamente, dagli eventi in quasi due ore di grande spettacolo altrimenti si rischia non solo di non apprezzarlo in pieno ma addirittura di rimanerne delusi.. questo perché la sceneggiature estremizza (e non di poco) parecchi aspetti, caratteristiche, circostanze e via dicendo, e se non si arriva a prenderne atto, anziché esaltarsi nella visione col trascorrere dei minuti si corre solo l’inutile rischio di cadere nella critica spicciola che poco si addice a un prodotto di questo stampo..
Azione senza limiti e senso dell’humour la fanno da padrone scandendo tutta la durata del film senza soluzioni di continuità (mi viene quasi da fare un parallelo con l’apprendista stregone, con l’azione che prende il posto della magia)..
il livello recitativo dei due protagonisti non supera di molto la sufficienza, ma è un dettaglio di poco conto visto e considerato che sarebbe stato fondamentalmente ingiusto e inadeguato pretendere da essi qualcosa di diverso in tal senso..
Qua e la gli effetti speciali non centrano appieno il bersaglio ma lo spettatore se ne cura in modo davvero infinitesimale grazie al fatto che il film ha un ritmo davvero esaltante..
Stesso discorso va fatto per il finale, molto (forse troppo) prevedibile ma che trova una validissima attenuante nel fatto che concede a chi ne prende visione di lasciare la sala con un senso di gran buon’umore che di questi tempi è roba davvero rara..
Menzione assoluta meritano quasi tutte le battute, a dir poco esilaranti per come si integrano alla perfezione con le particolari situazioni e che davvero consentono al film di avere una marcia in più..
Un film quindi da vedere a tutti i costi, nel suo genere di qualità e che di sicuro non lascia per niente scontento lo spettatore, meritandosi in tutto e per tutto il prezzo del biglietto..

Twilight saga - Eclipse

New moon ci aveva lasciati con una promessa di matrimoni...
Eclipse ci accoglie con l’iniziazione a vampiro di colui che guiderà la schiera dei neo-vampiri; Infatti oltre all’evoluzione di romanticismo, tensioni (e chi piu ne ha piu ne metta) nel triangolo meta-relazionale-vampiresco-licantropiano tra Edward, Jacob e Bella, in eclipse vede vita la formazione di una legione di freddi succhia sangue sotto la guida dello scomparso Riley subdolamente indirizzato da una Victoria che si muove solo nell’ombra, che non ha ancora dimenticato la cruenta fine del suo James e che brama la disfatta per i Cullen e soprattutto per Edward.
Capitolo intrigante e stilisticamente superiore ai suoi predecessori e che riesce a sfoderare un godibile connubio tra i vari ingredienti.. Insomma un mix sapientemente shakerato..
I rapporti tra i tre protagonisti  assoluti si evolvono quasi in stile the OC, l’apporto recitativo rimane costante grazie soprattutto ad una prassi che la Stewart e Pattinson sono riusciti a cristallizzare, la preparazione allo scontro finale accende il sapore dell’attesa, lo scontro finale a tre schiere ricondotte a due dona nuova linfa action alla saga, altri  personaggi conquistano, qua e là, la scena concedendo al film una matura dimensione a 360 gradi..
Piccola pecca la fugace e priva di morsa entrata in scena dei volturi.
La grande attesa di breaking down è iniziata grazie ad eclipse!