Cinefilo urbano indistinto.
"Viva il cinema sia novizio che
di restauro, l'importante
è che del cinema
abbia l'anima."

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Un marito di troppo


Prendendo la pellicola per quello che è (e cioè una sana commedia con qualche sfumatura di sentimentalismo) non si può non dargli una piccola valutazione positiva..

Se si mette da parte la voglia di realismo e il bisogno “che tutto deve tornare” questo è uno di quei film che a volte sono anche “necessari”, perché insomma sviluppa si una storia fuori dal mondo (se vogliamo, secondo certi canoni, anche insensata) ma che però per come viene presentata e trattata e per come viene recitata (meriti importanti vanno riconosciuti a soprattutto a Jeffrey Dean Morgan, assolutamente fantastico) rende il film stesso un buon prodotto d’intrattenimento in grado di regalare allo spettatore tante risate e qualche momento tutto sommato emozionante..

Se quindi si riesce a coglierne la dimensione “non pretenziosa”, lo si visiona col giusto paio di occhiali e si lasciano da parte quelle interpretazioni dense di retorica inadeguata e di frivola moralità allora questo è un film da cui si può rimanere sufficientemente e giustamente soddisfatti; In altre parole è quel tipo di film che può essere facilmente smontato perché, soprattutto in termini di trama, poggia su pilastri altamente instabili, ma che però visto che allo stesso tempo prende coscienza dei propri limiti e non si prende troppo sul serio merita allora un giudizio sufficientemente positivo considerando anche la sua capacità di sano intrattenimento.

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